Roberto Manni
Dedicato all’opera dell’artista l’incontro del 4 gennaio nell’aula consiliare del comune di San Pancrazio Salentino
“Nell’ambito delle attività dell’Assessorato alla Cultura del comune di San Pancrazio Salentino, con il patrocinio della provincia di Brindisi, è programmato per martedì 4 gennaio, alle ore 19, un appuntamento in ricordo di Roberto Manni, nato in quella della terra e tra i protagonisti dell’arte salentina del secondo Novecento. A delineare il percorso artistico del pittore brindisino sarà il professore Massimo Guastella, che terrà una conversazione presso l’aula consiliare del comune di San Pancrazio; dove in contemporanea verrà ordinato un contenuto ma significativo allestimento di opere dell’autore, preliminare ad una mostra retrospettiva che l’istituzione comunale in accordo con gli eredi dell’artista ha in corso di programmazione per valorizzarne il contributo reso alla civiltà artistica pugliese. Roberto Manni era nato a San Pancrazio Salentino il 3 marzo 1912. Frequentato il Liceo Classico si era iscritto, trentenne, all’Accademia di Belle Arti di Napoli, seguendo le lezioni di Pietro Gaudenzi. Nella produzione giovanile, eseguì copie di opere di soggetto sacro, col valore di esercitazione, e ritratti di familiari. Di indole schiva lui fu apprezzato tanto dalla critica quanto stimato dal collezionismo, soprattutto in Terra di Brindisi. Non mancarono relazioni negli ambienti salentini con intellettuali e artisti quali Vittorio Bodini e Geremia Re. Affatto Roberto Manni è stato un artista di certa rinomanza nel panorama artistico locale e nazionale, con una produzione costantemente ispirata a Cezanne pur prediligendo temi etnico-ambientali. In particolare le pitture dei paesaggi campestri che avevano per protagonista l’albero d’ulivo, metafora millenaria del Mediterraneo, interpretato innumerevoli volte nelle sembianze umane, nel tortuoso pathos, accompagnate da polifonìe cromatiche. Tale tema non fu mai abbandonato neppure quando nel 1947 si trasferì a Venezia, operando, oltre che nella pittura anche nella grafica, nel suo studio in laguna, eletta padre d’adozione, come confermano i molteplici soggetti veneziani. Ma non aveva mai trascurato i luoghi natii e gli estimatori conterranei. Gli anni della vecchiaia li aveva trascorsi nella sua casa di San Pancrazio, costretto sulla sedia a rotelle dal male che lo aveva colpito alla metà degli anni Novanta, invalidandolo psichicamente e fisicamente. La sua scomparsa è avvenuta nel dicembre del 2003. Manni nel corso della sua attività aveva allestito numerose personali e partecipato a importanti rassegne collettive, tra cui la Quadriennale di Roma, il Premio Michetti, il “Maggio” di Bari, la Biennale delle Regioni, il Premio Marzotto, il Premio Favretto. Oggi alcune sue opere fanno parte delle pubbliche raccolte salentine – le amministrazioni provinciali di Brindisi e Lecce, l’amministrazione civica di San Pancrazio Salentino – e della scuola statale della città natale come pure dell’istituto tecnico industriale “Giorgi” di Brindisi dove, dal 1975, nell’Aula Magna è collocato il mosaico del Progresso Scientifico e l’Uomo, da lui ideato ed eseguito da maestri musivi veneziani.”
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